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23 Feb Fattore Contini

Il Vicenza strappa un pari a Cremona. Contini paratutto, Da Cruz sbaglia un rigore.

In un campionato in cui non si sono ancora palesate le due candidate al trono della promozione, dalla parte bassa della classifica il Vicenza può legittimamente sostenere di aver nobilitato il proprio settore difensivo con l’arrivo di Nikita Contini.

L’estremo difensore anche a Cremona è stato il migliore dei suoi. Anzi, è stato ancora una volta un fattore determinante. Nel punto strappato ai padroni di casa ci sono le mani della sua, ennesima, prestazione da 10. Con lode: è stato perfetto sia sul piano tecnico che caratteriale.

Giunto il mese scorso quasi in sordina in prestito dal Napoli, il portiere pare abbia trovato l’ambiente giusto in cui valorizzare le sue doti. Con il beneficio di un comparto che, finora, aveva traballato in più di un’occasione.

Contini e soprattutto Cavion anche con la Cremonese hanno ribadito sul campo d’essere i due colpi di Balzaretti su cui Brocchi può trovare una valida sponda nel compattare e rilanciare la sua formazione. I suoi uomini contro i grigiorossi, squadra forte e strutturata, hanno fatto un passo avanti, soprattutto nello spirito combattivo.

Seppur determinata dalle parate di Contini, la gara del Lane per paradosso lascia un retrogusto di rimpianti. Clamorose un paio di occasioni gol, al netto del rigore sprecato da un Da Cruz ancora una volta protagonista negativo di una prestazione al di sotto delle proprie potenzialità.

In attesa del completamento del turno, si guarda avanti. Contro il Pordenone, al probabile forfait di Meggiorini si aggiungerà quello di Diaw. È un carico pesante che riduce la forza offensiva. Come avrebbe detto Totò, “a prescindere” i biancorossi sono comunque attesi da una prova che non è retorica definire da dentro o fuori.

Una gara che dirigenza e pubblico del Menti si augurano ribadisca i progressi mostrati in terra lombarda. Uno scontro diretto che potrà alimentare o congelare le speranze di un percorso che si completerà solo a maggio ma in cui Brocchi ha un asso, anzi un Contini, in più nella manica.

Paolo Sacchi

Riproduzione riservata

(Foto LR Vicenza)

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