30 Giu Intervista I Red Canzian
Red Canzian
INTERVISTA DI LUCA RIZZATO
Intervista esclusiva dell’inviato per Stella FM a Red Canzian.
Sono nato a Quinto di Treviso il 30 novembre 1951, in una maestosa villa veneta, Villa Borghesan, famosa per aver ospitato anche il grande aviatore Francesco Baracca. Ma finiti gli splendori, e le economie, della famiglia proprietaria, fu data in concessione al Comune che la destinò alle famiglie più bisognose. Pagavamo duemila lire al mese per due stanze, senza riscaldamento, acqua, e servizi. Ma avevamo un grande parco e intorno a me c’era tutto l’amore che serve per crescere sereno. Da piccoli non si dà valore al denaro. Ho due figli: Chiara avuta dalla mia prima moglie Delia Gualtiero e Philipp, figlio portato in dote dalla mia seconda moglie, Beatrix Niedewieser. Phil, il 24 novembre 2016 ci ha resi nonni, e lui è diventato papà di un bimbo bellissimo… Gabriel. Mio padre, il grande Giovanni, camionista col cuore da artista, come lo definì Valerio Negrini in una mia canzone, se n’è andato il 14 novembre del 2005, lasciando un vuoto grande e… riaffiorante, in continuazione. Mia mamma, che compirà tra poco 98 anni, sta bene anche se la sua mente è ritornata un po’ quella di una bambina. Nel mio stato di famiglia vorrei però inserire anche il mio status di vegano, che considero identificante quanto il nome o l’età. Scelta che a volte viene condivisa da mia moglie, talvolta dai miei figli… sempre senza imporre niente a nessuno…ed è così che Chiara, ad esempio, ha deciso, spontaneamente, dopo aver visto il video Pareti di vetro, che ho fatto per la PeTA insieme a Paul McCartney, di non mangiare più né carne né pesce. Sono passi che vanno fatti ascoltando la propria coscienza… e solo quando ci si sente pronti. Io, ad esempio, dopo 15 anni che non mangiavo carne, ma mangiavo ancora pesce uova e formaggi, ho deciso solo nel 2009 di diventare totalmente vegano. E non solo per una scelta salutistica, come invece era avvenuto per la carne, ma per un bisogno etico di relazionarmi con rispetto con gli altri esseri viventi del pianeta. Per me è fondamentale sedermi a tavola e non sentire più il peso di aver provocato, anche se indirettamente, sofferenza ad un altro essere vivente. Mi piace poter chiedere “cosa mangiamo stasera“, e non, “chi mangiamo stasera”!